La governance della società e il sindaco D’Alberto sottolineano i risultati di gestione del primo esercizio intero in house. Investiti quasi 500mila euro in mezzi a noleggio full e la cassa ammonta a 3 milioni di euro
TERAMO – Un bilancio dall’utile quasi raddoppiato rispetto allo scorso anno, investimenti per circa mezzo milione di euro e una ‘cassa’ disponibile di quasi 3 milioni: sono i numeri dei conti 2022 della Teramo Ambiente in house, al varo del primo consuntivo economico-finanziario su esercizio intero (dopo lo ‘spezzone’ semestrale del 2021) “confermano come oculata la scelta di trasformare in house la società cittadina dell’igiene ambientale”, per usare le parole del sindaco Gianguido D’Alberto.
E’ stato il presidente Sergio Saccomandi a sottolineare le cifre incoraggianti di un bilancio dell’anno forse più difficile di questo secolo, “dove i costi per l’energia e le materie prime sono aumentati a dismisura e garantire i servizi ad un livello accettabile è stato complesso“. Affiancato dall’avvocato Gianni Falconi (componente del Cda con Cristina D’Antonio), che ha fatto rilevare come l’istituzione dell’Area Legale abbia portato a rilevanti economie nei contenziosi e nelle spese legali, Saccomandi ha tenuto a sottolineare come la Teramo Ambiente abbia puntato agli investimenti in quel settore particolarmente delicato del parco automezzi, ammodernato grazie al ricorso al noleggio in forma ‘full’ che ha permesso di aumentare l’indice di patrimonio disponibile e non immobilizzato e contemporaneamente di garantire strumenti di lavoro il più possibile efficienti e nuovi. “C’è ancora molto da fare – ha aggiunto Saccomandi – ma il futuro per la TeAm può essere solo roseo, perché i prossimi mesi saranno quelli del biodigestore da 28 milioni di euro, della tariffa puntuale e dell’ampliamento del centro di Carapollo che diventerà il nuovo e moderno centro del riciclo“.
E se il nuovo assessore all’Ambiente, Valdo Di Bonaventura, si dice pronto nel proseguire sul solco tracciato dal suo predecessore Martina Maranella (artefice di tutti i numeri di questo bilancio, compreso il traguardo del 73% della raccolta differenziata), auspicando maggior disponibilità nella gestione del verde pubblico, il sindaco D’Alberto nel ringraziare il lavoro sul personale e l’organizzazione svolto dal consigliere delegato Emiliano Carginari, ha accentuato il valore politico di questo stato di salute della Teramo Ambiente: “Se ripetiamo ancora una volta che la TeAm è la società più solida della provincia se non dell’intero Abruzzo – ha detto il primo cittadino – lo dobbiamo grazie alla scelta che questa amministrazione ha operato quando tanti facevano terrorismo mediatico avversando la trasformazione in house: quegli scenari apocalittici evocati dall’opposizione sono stati smentiti dai fatti e dai numeri e Teramo città capoluogo può ritenersi candidata credibile e forte alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti in ambito provinciale“.
Riepilogando, il bilancio della Teramo Ambiente conta su un utile di 170.819 euro, quasi raddoppiato rispetto ai 90.793 del 2021. L’esercizio è stato caratterizzato da investimenti per 479.439 euro che hanno permesso all’azienda di intervenire sull’ammodernamento dei mezzi destinati alla raccolta. Questa nuova strategia sugli approvvigionamenti ha inciso sulle disponibilità liquide, la cosiddetta cassa, che comunque risulta in linea con l’esercizio precedente con un saldo in sostanziale miglioramento per un ammontare di circa 3 milioni di euro. Su questa somma ‘pesa’ l’accantonamento di 1,6 milioni di euro di rimborsi sulla TIA relativa agli anni 2007 e 2008. il contenzioso in discussione dinanzi alla Cassazione qualora fosse confermato l’indirizzo giuridico dei due precedenti gradi di giudizio, favorevole alla Te.Am. permetterebbe la restituzione in bolletta delle somme versate dai cittadini. Gli indici di bilancio, quali la redditività delle vendite, del capitale investito e del capitale netto risultano perfettamente in linea con l’anno precedente. “La realizzazione del Biodigestore finanziato con 28 milioni di euro, l’applicazione della tariffa puntuale (il cui progetto che ricomprende anche le ecoisole vale 1 milione di euro) e l’implementazione del polo tecnologico di C.da Carapollo quale centro del riuso – si legge nella nota della TeAm -, sono assieme all’ipotesi di aggregazione con il MoTe, passaggi fondamentali sul percorso di una candidatura di Teramo Ambiente e di Teramo Città Capoluogo a gestore unico dei rifiuti in ambito provinciale”.
La realizzazione del Biodigestore finanziato con 28 milioni di euro, l’applicazione della tariffa puntuale (il cui progetto che ricomprende anche l’ecoisole vale 1 milione di euro) e l’implementazione del polo tecnologico di C.da Carapollo quale centro del riuso, sono assieme all’ipotesi di aggregazione con il MO.TE., passaggi fondamentali sul percorso di una candidatura di Teramo Ambiente e di Teramo Città Capoluogo a gestore unico dei rifiuti in ambito provinciale.